venerdì 4 aprile 2008


IL PICCOLO 31 MARZO 2008

Saturi i piazzali di Fernetti, la polizia stradale ha smistato gli autotreni per scongiurare code chilometriche

Sciopero del porto, si cerca un’intesa

Fermi 1500 Tir. Oggi il vertice sulla sicurezza che potrebbe sbloccare la situazione

Secondo la polizia stradale ieri erano bloccati tra i 1200 e i 1500 Tir. Lo sciopero a tempo indeterminato è stato innescato dalla notizia che un manovratore aveva perso una gamba, amputata sul binario dalle ruote di un vagone attorno al cui gancio stava lavorando. È scattata la protesta per il mancato accordo sulla sicurezza, ma è emerso anche il malessere generalizzato di tutti i lavoratori portuali, in vario modo organizzati. Ditte, cooperative, Compagnia, non fa differenza.
Devono essere ridiscussi, secondo gli scioperanti ma anche per i sindacati, molti punti cardine dell’attuale organizzazione del lavoro che risale a più di dodici anni fa. «La precarietà dei contratti penalizza la sicurezza» è uno degli slogan della prostesta.
Da venerdì scorso non funziona nulla sulla grande piattaforma del Molo Settimo. Non vengono sbarcati o caricati Tir e semirimorchi nemmeno sui traghetti turchi che fanno la spola con Istanbul e devono rispettare precise tabelle di marcia. Anche tutti i cancelli del porto sono chiusi e centinaia e centinaia di camionisti attendono da «sequestrati» che sulle banchine riprenda l’attività.
Una decisione dovrebbe essere assunta questa mattina dall’incontro programmato in Prefettura. Ma i sindacati prima di firmare una qualunque intesa dovranno sottoporla all’approvazione dell’assemblea permanente degli scioperanti che stazioneranno all’esterno del palazzo del Governo. Un «presidio». Come andrà a finire non si sa. «Importante è trovare una soluzione definitiva simile a quella già raggiunta in altri porti del nostro Paese» hanno affermato ieri i sindacalisti.
Uno dei punti nodali della trattativa è rappresentato dal reperimento dei fondi per pagare lo stipendio ai tre rappresentanti dei lavoratori che dovrebbero vigilare sulla sicurezza dello scalo con poteri chiari e definiti. Anche di veto e di blocco. Dovrebbero venir reperiti 150 mila euro. «Qualche centesimo in più sulle operazioni di imbarco e sbarco potrebbe risolvere il problema finanziario», hanno suggerito gli stessi sindacalisti. Ma al momento non è chiaro come le controparti accoglieranno questa proposta.
Trieste intanto sta attendendo con qualche apprensione l’ondata di piena dei Tir che a notte fonda si sono messi in movimento verso il nostro porto dopo la pausa forzata del traffico pesante di ogni fine settimana. Sulle autostrade le difficoltà insorte fin da venerdì scorso per raggiungere gli ingressi del porto di Trieste sono segnalate dalle tabelle luminose ben prima di Venezia. «Onda verde» lancia l’identico allarmato messaggio.
Ma la stessa notizia corre anche sull’onda dei telefoni cellulari e degli apparecchi ricetrasmittenti Cb che equipaggiano molti Tir. Le parole spesso però sono sufficienti a fermare centinaia di mezzi in movimento, pesanti decine di tonnellate, con autisti spazientiti e case di trasporto in affanno coi rispettivi clienti.
La polizia stradale, i carabinieri, i vigili urbani ieri hanno messo punto un piano di emergenza per ricoverare i Tir e i loro autisti in aree predeterminate, sicure e capienti. I piazzali dell’autoporto di Fernetti già ieri a mezzogiorno erano saturi all’85-90 per cento.
Altre motrici turche, tedesche, moldave, erano posteggiate nel piazzale antistante quella che è stata la fabbrica della Manifattura tabacchi. Camion e semirimorchi erano bloccati coi loro conducenti all’interno e all’esterno del Porto nuovo. Altri ancora erano fermi infila sulla sopraelevata interna dello scalo.
La decisione di far imbarcare a Capodistria i camion turchi dovrebbe alleggerire la pressione. Si ipotizza inoltre che più di qualche spedizioniere prima di far mettere in moto i propri mezzi abbia preferito attendere l’esito del vertice di stamani in Prefettura, convocato dal prefetto Giovanni Balsamo. In attesa che nell’incontro venga trovato un accordo tra le parti che permetta il ripristino delle attività.

Nessun commento: