venerdì 4 aprile 2008


IL PICCOLO 01 APRILE 2008

Operazioni regolari sul traghetto turco dirottato in Slovenia

Capodistria, niente solidarietà «Bisognava siglare un patto»

Il traghetto turco «Un Trieste» che non ha potuto operare in Riva Traiana a causa dello sciopero, ha trovato invece accoglienza nel porto di Capodistria dove ieri sono incominciate le operazioni di carico dei Tir. «Non abbiamo potuto esaudire la richiesta che ci è arrivata dai colleghi sindacalisti di Trieste di non operare su questa nave per esprimere attiva solidarietà - ha commentato Pavel Lokvsek, capo del coordinamento sindacale di Luka Koper - e ciò per vari motivi. Innanzitutto perché nel nostro porto la situazione è evidentemente molto diversa e le clausole sulla sicurezza vengono scrupolosamente rispettate e poi perché per far scattare una solidarietà di questo tipo evidentemente bisognava siglare un patto tra di noi che effettivamente la prevedesse».
«Al contrario proprio da questo episodio - ha rilevato Sebastjan Sjk, responsabile relazioni esterne di Luka Koper - si evince come una sinergìa tra i due porti incominci realmente a funzionare. Quando uno dei due scali si trova in una situazione di emergenza, arriva l’altro a soccorrerlo proprio affinché il traffico non venga perso. E poi - conclude il portavoce dello scalo capodistriano - era impossibile pretendere un’adesione per solidarietà allo sciopero da parte dei nostri dipendenti perché in base alle leggi del nostro Paese le astensioni dal lavoro necessitano di un preavviso molto più ampio alle autorità».
Enrico Samer, agente e terminalista dell’autostrada del mare Trieste-Turchia che nell’ambito dei traghetti ro-ro è la più affollata del Mediterraneo e la terza al mondo, nega però che il dirottamento della «Un Trieste» sia stata la prima di una serie di operazioni tese a utilizzare il porto di Capodistria in caso di difficoltà o di scioperi a Trieste. «Si è trattato di un’iniziativa indispensabile da attuare - afferma - per motivi di sicurezza, per decongestionare in particolare il terminal di Fernetti che si stava riempiendo di Tir in attesa e per concludere le operazioni di scarico del traghetto». Nel momento in cui le attività dello scalo triestino si sono bloccate a seguito dell’incidente, poco dopo mezzogiorno di venerdì, erano rimasti a bordo ancora solamente 39 Tir e si è ritenuto indispensabile concludere nel minor tempo possibile le operazioni di svuotamento della nave.
Per la linea Trieste-Turchia lo sciopero è il secondo evento negativo dopo l’incendio scoppiato al largo di Rovigno a bordo di un altro traghetto, l’«Un Adriyatic» che è rimasto completamente devastato. Cominciano dunque a risentirne anche i dati di traffico anche se una ripresa è prevista già da giugno con l’inserimento in linea di una nave più capiente. Come se non bastasse, un’altra notizia negativa da questo punto di vista è giunta ieri pomeriggio allorché il Bie ha preferito per l’Expo 2015 Milano a Smirne. Da Trieste infatti alcuni traghetti giungono direttamente a Cesme che è il porto di Smirne. Assieme all’Esposizione 2015 sono andati persi anche traffici in più sulla rotta.
s.m.

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