venerdì 4 aprile 2008




IL PICCOLO 30 MARZO 2008

La decisione al termine di un’infuocata assemblea sull’incidente di venerdì. Accuse rivolte anche ai rappresentanti dei sindacati

Il Porto si ferma: sciopero a oltranza

I lavoratori chiedono un protocollo d’intesa sulla sicurezza, il prefetto media


di Tiziana Carpinelli
Il Porto si ferma. Sospesa ogni attività almeno fino a domani, ma lo sciopero può proseguire a oltranza. Dopo l’incidente che l’altro giorno è costato la perdita di una gamba al portuale Sandro Paoluzzi, i lavoratori del Porto hanno proclamato l’astensione totale dalle attività fino a quando non verrà siglato il Protocollo d'intesa sulla sicurezza.
L’assemblea convocata ieri con urgenza alla Stazione marittima dai sindacati si è conclusa, tra fischi e proteste, dopo meno di venti minuti. I portuali hanno infatti voltato le spalle ai rappresentanti di categoria e si sono diretti in massa verso piazza Unità d’Italia, alla volta del Palazzo del Governo, dove hanno inscenato una manifestazione-lampo e chiesto un incontro col prefetto Giovanni Balsamo, che li ha immediatamente ricevuti in delegazione.
Il blitz, appoggiato anche dai sindacati, va inquadrato nel clima di profondo turbamento venutosi a creare dopo l’incidente di venerdì. Alla Marittima, ieri, sono volate parole pesanti: i sindacati sono stati accusati dai portuali di non fare abbastanza, mentre la critica più feroce si è scagliata verso il mondo dell’imprenditoria, ritenuto dai lavoratori «responsabile di non tutelare fino in fondo la salute dei dipendenti».
Sul tavolo del prefetto è dunque finita la necessità di arrivare subito alla sigla del Protocollo d'intesa sulla sicurezza: un documento già firmato in altri scali, come quella di Genova, Venezia e Napoli, e per il quale le trattative risultano in fase avanzata. I portuali hanno strappato al prefetto Balsamo - che in qualità di mediatore ha ribadito la necessità di adottare il protocollo - l’anticipazione a domani, lunedì, dell’incontro tra le parti, in origine fissato per mercoledì.
«Esamineremo - ha affermato il segretario provinciale della Fit-Cisl Rosario Gallitelli - la bozza di protocollo, che sarà portata all'evidenza dei lavoratori prima della firma. Attualmente non ci sono le condizioni per ripartire, né dal punto di vista della sicurezza né della riorganizzazione del lavoro e delle regole».
Al centro del braccio di ferro tra lavoratori, sindacati, Autorità portuale e imprenditori, due punti in particolare: l’istituzione di un presidio sanitario, corredato da autoambulanza, all’interno dello scalo e la costituzione dei cosiddetti Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) di sito. Figure deputate a funzioni di controllo dell’intera area portuale per la denuncia di eventuali situazioni a rischio, sotto il profilo della tutela della salute del dipendente.
«I sindacati - ha sostenuto Angelo D’Adamo (Filt-Cgil) - chiedono che i Rls di sito vengano inseriti nello scalo in numero di tre unità, eletti tra i Rls aziendali, e che si occupino in via esclusiva e a tempo pieno delle mansioni relative al controllo della sicurezza, coordinamento degli altri Rls e relazione con le istituzioni. Il costo della loro formazione e retribuzione deve gravare in toto sull’imprenditoria, come a Venezia».
«Martedì - ha riferito il prefetto ai lavoratori - il decreto attuativo varato dalla XI commissione del Senato verrà deliberato dal Consiglio dei ministri, fornendo così la necessaria cornice normativa ai Rls. Ora qui si tratta di calare la legge nella pratica, ma lo ritengo comunque un tassello importante. Il Protocollo recepisce tutte le questioni sollevate nel corso dei nostri tavoli e, alla luce anche del dialogo avuto con il Presidente Napolitano, nonché dell’ultimo infortunio, ribadisco la necessità di arrivare quanto prima alla sigla del documento. Da parte mia - così Balsamo - assicuro il massimo impegno e la disponibilità ad anticipare il tavolo a lunedì, dopo aver cercato di attivare subito i contatti con le parti».
Nel pomeriggio nuovo incontro, anche con l’Autorità portuale, per la sigla di una pre-intesa, rifiutata dai sindacati. Se ne riparla domani.

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