venerdì 4 aprile 2008




IL PICCOLO 02 APRILE 2008

Attività ripresa dopo 5 giorni ma gli operai annunciano un altro stop se non ci sarà l’intesa su Molo VII e area caffè

Porto, sciopero sospeso: accordo firmato

Authority, industriali e sindacalisti siglano i protocolli su sicurezza e lavoro

di Silvio Maranzana

Sciopero sospeso nel porto di Trieste al quinto giorno. Dopo che le trattative si sono protratte fino a notte, ieri mattina al termine di un’altra assemblea, i portuali sono tornati a lavorare, tenendo però le pistole puntate: riprenderanno a scioperare se non andranno a buon fine le trattative sui due tavoli rimasti ancora aperti e che riguardano rispettivamente il comparto del caffé e il Molo Settimo. Nel primo caso il confronto avverrà già domani nella sede dell’Associazione spedizionieri, nell’altro al Terminal container martedì prossimo. Entrambe le trattative dovranno però concludersi entro il 16 aprile.
Frattanto, l’accordo che porta la firma anche del presidente dell’Autorità portuale Claudio Boniciolli e del direttore di Assindustria Paolo Battilana, prevede, perlomeno fino alla conclusione del tavolo di confronto il ripristino di alcune figure professionali oggi mancanti e in particolare il ripristino di quattro operatori nelle squadre di Adriafer, la società che si occupa della movimentazione dei carri ferroviari all’interno dello scalo. Della squadra cui apparteneva Sandro Paoluzzi il giovane portuale rimasto ferito e che ha poi subito la semiamputazione di una gamba, facevano invece parte tre persone.
Franco Gropaiz, presidente di Adriafer, aveva così specificato le funzioni dei tre componenti: «uno sta a bordo del locomotore, un altro provvede all’aggancio e allo sgancio dei vagoni e un terzo osserva le operazioni e segnala via radio eventuali anomalìe». È stato quell’infortunio a innescare la scintilla di uno degli scioperi più lunghi nella storia del porto di Trieste che non ha eguali negli ultimi anni. I danni, come si legge sotto, sono ingenti, la strada per tornare alla normalità tormentata e quella per il recupero d’immagine molto lunga. Ieri erano tremila i camion che attendevano di venir imbarcati o di essere sbarcati e sette sono state le portacontainer complessivamente perdute dal Molo Settimo.
In una conferenza stampa tenutasi in Prefettura subito dopo la firma dei documenti, i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil: Franco Belci, Luciano Bordin e Luca Visentini e i rispettivi rappresentanti di categoria: Angelo D’Adamo, Rosario Gallitelli e Giampiero Fanigliulo, hanno messo in rilievo l’importante risultato raggiunto soprattutto con il Protocollo sulla sicurezza, hanno spiegato di non aver fatto alcun passo senza il consenso dei lavoratori e hanno detto di aver notato svilupparsi tra i portuali dinamiche di solidarietà finora sconosciute.
«Siamo soddisfatti di quanto firmato - ha commentato uno di loro, Giuseppe (Ricky) Castagna della Compagnia portuale che ha partecipato alle trattative - il Protocollo sulla sicurezza è di estremo rilievo per prevenire altri incidenti e già è stato firmato in altri porti importanti quali Genova e Venezia. Ora sarà determinante gestire bene le prossime due trattative per caffé e container, è comprensibile che i rispettivi imprenditori abbiano preteso tavoli separati».
Lo stesso accordo sull’organizzazione del lavoro, prevede un lavoratore per ogni dodici Tir da manovrare sui traghetti, e per le merci varie la squadra minima formata da quattro uomini in stiva, quattro a terra e uno ulteriore a bordo. Verrà fatto anche un censimento dei lavoratori, sarà definito l’organico di tutte le imprese e dei terminalisti, verrà definito e verificato il numero massimo delle imprese portuali. È stato anche fissato che tutte le eventuali assunzioni vengano effettuate tra i lavoratori già impiegati saltuariamente o a termine all’interno dello scalo. Le imprese e i terminalisti dovranno ripristinare le figure professionali eliminate garantendo l’impiego di un numero adeguato di lavoratori per tutte le attività portuali ai fini della sicurezza, riconsiderare i tempi di recupero psicofisico dei lavoratori e confrontarsi con Rsa e sindacati sui carichi di lavoro.
Frattanto, entro 45 giorni, i sindacati organizzeranno l’elezione dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) che si costituiranno in coordinamento. A disposizione di tre Rls vi sarà un monte ore annuale che consentirà il distacco dal posto di lavoro. Il finanziamento sarà a carico dei datori di lavoro, ma attraverso l’individuazione di una tassa sulle merci. Gli Rls avranno libero accesso a tutte le aree e le zone operative. Particolare che è stato giudicato di rilievo è che, secondo quanto è stato inserito nel Protocollo sulla sicurezza, «i lavoratori segnaleranno agli Rls qualsiasi situazione di pericolo, interrompendo, se necessario, le operazioni e chiedendo l’immediato intervento».
Sullo sciopero in porto hanno emesso ieri una nota le Rdb della federazione trasporti rilevando che «i lavoratori portuali continuano duramente a contestare la politica delle organizzazioni sindacali confederali che si sono dimostrate fin troppo attente agli interessi delle imprese portuali a tutto discapito della sicurezza, dei diritti, della dignità dei lavoratori. Proprio per tale motivo - aggiunge la nota - molte delle deleghe sindacali sono state revocate alle confederazioni sindacali e un rilevante numero di lavoratori ha deciso di aderire e organizzarsi con la Confederazione unitaria di base».

Nessun commento: