venerdì 4 aprile 2008


IL PICCOLO 29-03-08
Rischia anche l’amputazione di un braccio. Aveva appena firmato la lettera di dimissioni
Giovane portuale perde una gamba sotto il treno

di Maddalena Rebecca È rimasto schiacciato tra i binari e le ruote di un convoglio ferroviario in manovra all’interno del Punto franco nuovo. Vittima del gravissimo infortunio sul lavoro un portuale di 30 anni, Sandro Paoluzzi, ora ricoverato in prognosi riservata a Cattinara nel reparto di terapia intensiva. Il giovane ha già subìto l’amputazione parziale della gamba sinistra e rischia di perdere anche l’uso di un braccio, interessato da cinque rotture scomposte. Il grave incidente è avvenuto ieri mattina attorno a mezzogiorno, a poche ore di distanza quindi dall’intervento del Presidente della Repubblica Napolitano che, parlando davanti agli operai del cantiere della Grande viabilità, aveva ricordato la piaga delle morti bianche, assicurando un forte impegno per «spezzare la catena di morti sul lavoro». Sandro Paoluzzi era impegnato assieme ad altri due colleghi nelle operazioni di manovra di un locomotore all’interno del piazzale ferroviario vivino al varco IV. Una manovra che il trentenne, socio della Compagnia portuale e in servizio allo scalo giuliano come «agganciatore» da più di sei anni, aveva ripetuto decine, se non centinaia di volte. Eppure, nonostante la lunga esperienza e la specifica formazione, ieri qualcosa è andato storto. Al momento di eseguire le operazioni di aggancio e sgancio dei vagoni, infatti, l’uomo è finito a terra rimanendo incastrato sotto le ruote. Una disgrazia apparentemente inspiegabile, che ha lasciato senza parole gli altri lavoratori portuali, immediatamente scesi in sciopero in segno di solidarietà. Sotto choc in particolare gli altri due componenti della squadra del giovane infortunato, rispettivamente il manovratore e il locomotorista, scoppiati dopo l’incidente in un pianto disperato. Secondo le prime e ancora parziali ricostruzioni dell’incidente, a tradire Paoluzzi sarebbe stata la retromarcia ingranata dal locomotore. Forse il trentenne non si è accorto del movimento del convoglio e, al suo passaggio, non è riuscito ad allontanarsi per tempo dai binari. A far piena chiarezza sulla dinamica, comunque, saranno gli accertamenti degli esperti dell’Azienda per i servizi sanitari, per la precisione la coordinatrice della sicurezza in porto e un tecnico del Dipartimento di prevenzione, intervenuti sul posto assieme ai sanitari del 118, al personale della Capinateria e agli agenti della polizia. Poche ore prima di subire il grave infortunio aveva firmato la lettera di dimissioni dalla Compagnia Portuale. Martedì prossimo, infatti, sarebbe stato ufficialmente assunto da Adriafer, la società che si occupa della gestione del sistema ferroviario all’interno dello scalo. Società che, d’accordo con l’Autorità portuale, ha deciso nel primo pomeriggio di confermare in ogni caso l’assunzione: nonostante la gamba amputata, quindi, Paoluzzi diventerà a tutti gli effetti dipendente di Adriafer, naturalmente non più come operativo ma con mansioni di tipo amministrativo. Una decisione dettata dalla volontà di non abbandonare il lavoratore e la sua famiglia, già provati dalla tragica fatalità. «È davvero difficile riuscire a dare una spiegazione a quanto successo - commenta il presidente Franco Gropaiz -. Quella che stava eseguendo il portuale rimasto ferito era una normalissima manovra in piazzale. Una manovra che non presentava alcun rischio per chi, come lui, lavorava già da tempo in porto. Possiamo quindi soltanto parlare di disgrazia, anche perchè nel parco ferroviario la sicurezza è tenuta assolutamante sotto controllo. Ogni squadra è composta da tre persone: una a bordo del locomotore, un’altra che provvede all’aggancio e sgancio dei vagaoni, e una terza che osserva le operazioni e segnala via radio eventuali anomalie. Il numero giusto per eseguire correttamente le manovre».

Nessun commento: