venerdì 4 aprile 2008


IL PICCOLO 31 MARZO 2008

Dopo la contestazione dell’altro giorno Cgil, Cisl e Uil replicano ai lavoratori: «Ci scusiamo, la loro risposta è comprensibile»

I sindacati: non abbiamo fatto intese con le aziende

«Gli imprenditori hanno tergiversato troppo. Aiuteremo il giovane ferito e la sua famiglia»

Dopo la contestazione, le precisazioni. E sono lunghe e articolate, quelle dei segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Franco Belci, Luciano Bordin, Luca Visentini a 24 ore dal clamoroso abbandono della «Marittima» da parte delle maestranze del porto, talmente arrabbiate da contestare anche i propri rappresentanti. Che adesso precisano: «La nostra prima preoccupazione – scrivono in una nota congiunta – è per le condizioni del giovane, colpito dall’incidente, al quale esprimiamo la nostra affettuosa solidarietà, che non si fermerà alle parole rituali: ci assumiamo l’impegno di sostenerlo concretamente, non solo in queste ore dolorose, assieme alla sua famiglia. Un incidente così grave è sempre una sconfitta per il Sindacato, qualunque sia la dinamica».
A seguire, le scuse. «E’ doveroso che chi, come noi, riveste responsabilità generali, se ne scusi con tutti i lavoratori. Crediamo che la loro risposta sia comprensibile e che debba costituire un forte stimolo per tutti. La vita umana viene prima di ogni altra cosa: prima del disagio che lo sciopero concretamente ha creato – e che serve a richiamare con forza tutta la città ad un impegno sul tema della sicurezza sul lavoro, che riguarda ciascuno di noi -, e molto prima di ogni possibile “danno di immagine”».
Segue un importante distinguo «Nessuna intesa – si legge nel testo – era stata né è stata raggiunta tra Sindacato e imprenditori. Né sappiamo se essa avrebbe consentito di evitare l’incidente. Tuttavia dobbiamo onestamente riconoscere che la trattativa si è prolungata eccessivamente. C’è una precisa responsabilità in questo degli imprenditori, che hanno accelerato – su forte stimolo del Prefetto – solo di fronte al blocco del Porto. I Segretari delle categorie che rappresentano i lavoratori portuali avevano infatti giudicato il testo che ci era stato sottoposto dall’ Autorità insufficiente rispetto alle nostre proposte. Nel frattempo ne è pervenuto, poco prima dell’incidente, uno addirittura peggiorativo proposto dagli imprenditori». Cercano di capire, infine, Cgil, Cisl e Uil, i motivi della rabbia nei loro confronti. «Forse c’è stato, da parte nostra, qualche difetto di comunicazione nei confronti dei lavoratori ed è giusto accettare le loro critiche. Crediamo però che questa dialettica – che sarebbe assurdo negare – sia alla fine utile per i lavoratori e per il Sindacato: perché non c’è tema come quello della sicurezza rispetto al quale essi sono chiamati ad assumere un ruolo di protagonismo diretto. Si parla infatti di ogni singola persona, della sua dignità e della sua salute, del suo futuro, dei suoi affetti. Speriamo che questo loro protagonismo ci consenta domani di far accettare le nostre proposte e che sia possibile riprendere il lavoro. Se ciò avverrà tutti – e prima di ogni altro gli imprenditori – dovranno capire che sulla sicurezza non ci si può limitare alle parole e quando si passa ai fatti considerarlo un tema come tutti gli altri. E’ questa la lezione – concludono – che i lavoratori del Porto consegnano alla città».

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